TWINTERA
Formazione.
Fabio Merzi (vocals)
Simone Zanoni (lead and rhythm guitars)
Al Pia (lead and rhythm guitars)
Stefano Fava (bass)
Massimo Bellamoli (drums)
Luogo di provenienza.
Grezzana (VR)
Il gruppo è nato da una grande passione in comune per la musica e da una grande amicizia prima di tutto. Dal 2005 la line-up è rimasta invariata ma già negli anni precedenti avevamo cominciato con tanto entusiasmo e determinazione a suonare come “garage band” stretti da un grande rapporto tra noi stessi e con il rock. Dal 2007 al 2010 invece, si è unito a noi un sesto anello alle tastiere: Matteo “Teddy” Bigon, personaggio fantastico e imprevedibile sia musicalmente che personalmente. Con questa formazione a sei abbiamo prodotto il nostro primo Ep “Demotion”, per poi tornare ad essere un quintetto dopo il trasferimento del nostro Teddy a Londra. La sua unicità comunque è sempre fonte di ispirazione, quindi ci sentiamo ancora un po' in sei.
3. Che significato ha il nome del gruppo? Com'è nato (il nome)?
Il nome in realtà non ha un significato, o meglio, ne ha uno solo per noi dal momento che è nato molti anni fa per una semplice cazzata tra amici...si può dire “cazzata”? Se non si può dire diciamo “storiella scherzosa”. Se qualcuno vuole trovare il suo personale significato può liberamente inventarselo e farcelo sapere, magari è più divertente del nostro.

Se sì :
Com’è nato.
Significato del nome dell’album.
Significato della copertina.
Parla della storia.
Vi auto-producete oppure avete trovato un etichetta?
Avete incontrato qualche difficoltà nel mettere su questo progetto (prima, durante e dopo)? Se sì, quali?
Progetti futuri?
5. Secondo voi quanto è difficile trovare sostegno da parte di una casa discografica? Soprattutto quando si emerge?
Crediamo sia generalmente difficile trovare sostegno facendo musica propria, qui e di questi tempi. E' veramente una realtà difficile, ma la voglia di suonare, di divertirsi e di far divertire è sempre la priorità al di là di un sostegno o meno. Escluso questo comunque, per la nostra esperienza personale, possiamo dire che esistono belle realtà che ce la mettono tutta per appoggiare le band emergenti: nel nostro caso la Logic Illogic (etichetta con la quale abbiamo firmato per l'uscita di “Lines”) è un bellissimo esempio di voglia e di entusiasmo nel sostenere gruppi dell'underground come noi e molti altri. Il sostegno è quindi difficile da trovare, ma realtà che credono in quello che facciamo quanto noi esistono.
Crediamo sia generalmente difficile trovare sostegno facendo musica propria, qui e di questi tempi. E' veramente una realtà difficile, ma la voglia di suonare, di divertirsi e di far divertire è sempre la priorità al di là di un sostegno o meno. Escluso questo comunque, per la nostra esperienza personale, possiamo dire che esistono belle realtà che ce la mettono tutta per appoggiare le band emergenti: nel nostro caso la Logic Illogic (etichetta con la quale abbiamo firmato per l'uscita di “Lines”) è un bellissimo esempio di voglia e di entusiasmo nel sostenere gruppi dell'underground come noi e molti altri. Il sostegno è quindi difficile da trovare, ma realtà che credono in quello che facciamo quanto noi esistono.
Questa è una domanda difficile forse, ma probabilmente risolvibile con un atteggiamento alla James Hatfield in “Live Shit”. Proviamo a spiegarci meglio anche senza usare tutti i suoi immancabili “fuck”: il nostro spirito, così come quello di moltissime band, è semplicemente andare su un palco, suonare, divertirci, sentirci incredibilmente bene perché stiamo facendo ciò che amiamo fare, goderci “la festa” e cercare di trasmettere, nel nostro piccolo, il nostro entusiasmo e la nostra passione. Se qualcuno non vede di buon occhio tutto questo dal nostro punto di vista non ne ha motivo. Quindi, cerchiamo di farglielo capire!
Per noi è sempre molto difficile riportare un elenco esaustivo dei gruppi che più ci hanno influenzato. In effetti, nonostante siano davvero svariati i nomi che ciascuno di noi inserirebbe in questa lista, non è mai facile individuare una band che, da questo punto di vista, ci accomuni. Potremmo citare certamente i Megadeth di Mustaine, pur non potendo definire il nostro genere thrash, i Symphony X di Romeo, pur essendo noi molto lontani dall'essere prog o, tanto meno, neoclassici, i Pink Floyd, seppur le atmosfere psichedeliche tipiche del quartetto britannico non siano di certo il nostro punto di forza.
In fase di composizione ci piace poter accingere, seppur in maniera evidentemente involontaria e totalmente libera, alle più svariate fonti e poter godere del differente contributo che ciascun membro della band può portare.
8. Com’è nata la passione per il vostro strumento? Perché avete scelto proprio quello?
La scelta è dipesa sicuramente da fattori di diversa natura. Se per alcuni di noi ha rappresentato infatti una alternativa a percorsi musicali precedentemente intrapresi, per altri è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Ed ancora, se da una parte, in termini pratici, sono entrate in gioco le possibilità del singolo componente, dall'altra è stata l'influenza delle persone a noi care ad indirizzarci. Le scelte sono spesso fortuite e casuali in questi casi. Certo è che la passione che ciascuno di noi coltiva ad oggi per il proprio strumento è decisamente maggiore di quanto potessimo immaginare agli inizi.
Ad ognuno di noi è capitato, ed in alcuni casi capita ancora, di dilettarsi con strumenti diversi dal proprio. A tal proposito non possiamo non ricordare la nostra ormai celebre versione di "Rockin' in the Free World" a strumenti scambiati. Nonostante questi tentativi ciascuno di noi mantiene comunque una preferenza per il proprio strumento, che, di certo, rimane costante oggetto di studio e ricerca. Del resto si sa: non si finisce mai di imparare in questo campo.
10. Il live che più vi ha emozionato.
Tra tutte le belle occasioni che ci sono capitate in questi anni, nelle quali abbiamo avuto l'opportunità di affiancare veramente molte band, anche di fama internazionale, ricordiamo sempre con grande emozione quella del maggio 2010 in cui condividemmo il palco con gli svedesi Evergrey. La band, che allora era in tour europeo, rientrava, e rientra tuttora, tra le quelle che hanno avuto maggiore influenza sul nostro sound. Se in quell'occasione ci avessero detto che Tom S. Englund, cantante e chitarrista della band, due anni più tardi sarebbe apparso come guest singer sulla quinta traccia ("Oversight") del nostro album di debutto di certo non gli avremmo creduto. E invece...Ricordiamo con grande piacere anche la data di release party, tenutasi il 16 novembre scorso. Accorgerci di quante fossero le persone che ci supportano e prendono a cuore questo progetto, giorno dopo giorno, è stato a dir poco emozionante. Indimenticabile. Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti di cuore!
11. Secondo voi, oggi il Rock/Metal come viene visto dalle altre persone?
I pregiudizi non mancano di certo. Ciò che in certi casi appare inaspettatamente poco evidente ai più è che il metal, come il rock e come, del resto, tutti gli altri generi musicali, è un genere dalle mille sfaccettature. Potremmo perderci una giornata intera nell'elencare tutti i sottogeneri emersi negli ultimi trent'anni: thrash, power, prog, groove, ecc. La tendenza è spesso quella di fare di tutta l'erba un fascio in effetti.
Ciò che ci sentiamo di consigliare a coloro che volessero avvicinarsi a questo genere così adrenalinico ed emozionante è di lasciar perdere qualsiasi pregiudizio e farsi travolgere dal metallo!
12. Secondo voi il metal emergente italiano ha più successo fuori dai confini italiani? Se sì, perché?
Gli italiani sono famosi ed apprezzati in tutto il mondo per gli spaghetti alla carbonara, non certo per il metal emergente. Pensiamo non si possa affermare, in generale, che il metal nostrano abbia più successo fuori dai confini nazionali. In effetti non è neanche così facile avere la possibilità di esibirsi in terra straniera. Lo stiamo vivendo sulla nostra pelle. Tuttavia fortunatamente anche noi avremo con ottime probabilità il nostro battesimo di fuoco con l'arrivo della primavera (restate sintonizzati!).
Nonostante queste evidenti difficoltà pensiamo che in Italia si faccia del gran metal, che forse non ha ancora ricevuto l'attenzione che merita, sia dentro che fuori dai confini nazionali.