domenica 13 maggio 2012

Intervista Riul Doamnei



RIUL DOAMNEI

Formazione:

Federico "Cardinal" D.B., voce/chitarra
Giorgio "Bishop" M., tastiere
Maurizio "Deacon" S., chitarra
Fabrizio "Vicar" T., basso
Luca "Friar" L., batteria

Luogo di provenienza: Verona



Com’è nato il gruppo? Ci sono stati cambiamenti nella formazione?
La band nasce nell' estate del 1999, grazie alla nostra passione per quella corrente che allora era definita "black metal sinfonico", un genere che pochissimi gruppi erano interessati a proporre ma attorno al quale stava crescendo un discreto e genuino interesse. L' ambiente underground era saturo di un sano fermento che teneva le band unite le une alle altre, collaborative e leali, fianco a fianco per la stessa causa. Ci si teneva in contatto con il telefono e i concerti erano un autentico punto di ritrovo di una scena che rimpiango, ma che sono orgoglioso di aver conosciuto. Oggi molte cose sono cambiate, come la promozione e la distribuzione, il mercato è inflazionato da una miriade di gruppi dediti a cavalcare l'onda della "moda" musicale del momento. C'è una grande differenza tra naturale evoluzione e puro marketing, molte band sembrano averlo dimenticato. Il nostro percorso è stato caratterizzato fin dall' inizio dalla voglia di interpretare questo genere musicale, sviluppato e evoluto nel corso degli anni, delle esperienze e dei cambi di formazione, fino ad arrivare a definire, ciò che oggi, è la nostra "dimensione" personale e autonoma.Questo grazie anche allo stabilizzarsi della formazione nel 2005, con l'arrivo di Giorgio e Maurizio, e nuovamente rafforzata nel 2011 con l'entrata di Luca (batteria).


Che tipo di musica fate? In base a cosa avete scelto?
Non abbiamo mai sentito la necessità di dover etichettare la nostra musica e per questo non ci siamo mai posti nessun limite o rigido canone da seguire durante il processo compositivo. Di solito è solo una questione di esigenza giornalistica e di conseguenza non ci piace nemmeno dover per forza indossare una maschera. Suoniamo esattamente quello che ci viene spontaneo e naturale, anche se ogni canzone è pensata, costruita e arrangiata secondo lo specifico intento del ruolo che gioca all'interno dell' album. Ci piace infatti lavorare attraverso "concept", non solo a livello lirico ma anche musicale, per far cogliere a chi ascolta quelle particolarità atmosferiche e rimandi concettuali che le parole, a volte, non possono esprimere del tutto. Questo, grazie anche a delle sfumature etniche e, in generale, a una precisa ricerca musicale che ci coinvolge ogni volta che affrontiamo un nuovo progetto.


Che significato ha il nome del gruppo? Com’è nato?
Mi sono imbattuto nel nome "Riul Doamnei" molti anni fà leggendo un libro che conteneva un capitolo sulla figura di Vlad Tepes, storico Principe di Valacchia (XV sec). Voivoda ("Signore della Guerra", titolo che assumevano i Principi regnanti) crudele e spietato, fu l'unico sovrano capace di opporsi agli invasori Ottomani che premevano da sud e, contemporaneamente, difendere il suo regno dai rivali pretendenti al trono. Era meglio conosciuto come Dracula, e lo è tuttora anche grazie al fortunato romanzo di B. Stoker (secondo solo alla Bibbia in fatto di vendite!). Il nome "Riul Doamnei" proviene da una leggenda popolare che appartiene ancor oggi alla tradizione orale degli abitanti dei tre villaggi che sorgevano ai piedi della sua residenza invernale nei pressi di Poienari, pochi chilometri a nord di Curtea de Arges, capitale episcopale del Principato di Valacchia. Durante il suo secondo regno, l' esercito turco riuscì a raggiungere e assediare il suo castello, la tradizione locale narra che mentre lui riuscì a fuggire con un manipolo di uomini attraverso i valichi montani della Transilvania, scortato dalle esperte guide del villaggio, sua moglie, preferendo la morte alla prigionia, si suicidò lasciandosi cadere nel fiume che scorre ai piedi del castello, un affluente del fiume Arges, che da quel giorno porta il nome di "Riul Doamnei", Fiume della Principessa. Qualche anno fà, ho intrapreso un lungo e complicato viaggio attraverso quei luoghi e ho visitato quei villaggi, quel fiume e le rovine del castello arroccato sul monte che domina la valle. La tradizione, tramandata oralmente di generazione in generazione nel corso di questi ultimi seicento anni, sopravvive ancor oggi attraverso gli anziani abitanti, fieri di essere i discendenti di quelle stesse guide alpine che salvarono il Principe.


Avete pubblicato qualche album?
Se sì :
Com’è nato.
Significato del nome dell’album.
Significato della copertina.
Parla della storia.
Vi auto-produce oppure avete trovato un etichetta?
Avete incontrato qualche difficoltà nel mettere su questo progetto (prima, durante e dopo)? Se sì, quali?                                                                                                                                                         
Il nostro ultimo album "FATIMA" è uscito a ottobre per l'etichetta francese Axiis Music, neonata divisione della storica Drakkar Productions ed è la chiusura di una trilogia e indagine sul cristianesimo, le sue vere origini e il suo "futuro", iniziata nel 2006 con l'EP "Le Serpent Rouge ", e proseguita con il nostro primo album "Apocryphal" (2007). Il nome "Fatima" rimanda immediatamente alle presunte apparizioni mariane avvenute in Portogallo nel bel mezzo della Grande Guerra (1917). L'ultimo grande miracolo collettivo che ha scosso il cuore e la mente di tutti i cristiani d'Europa. Il Vaticano stesso inizialmente istituisce un' indagine sul fenomeno, il cui eco oramai è inarrestabile, ma finisce ben presto per approvarne le manifestazioni e assimila questo nuovo vero e proprio culto mariano, servendosene come elemento di propaganda, arricchimento e reclutamento. Le apparizioni, le guarigioni, i misteri e le profezie diventano testimonianza del messaggio della Vergine Maria direttamente per bocca dei suoi ministri, in un primo momento suoi stessi inquisitori. Ma il nome "Fatima" non si riferisce solamente al miracolo luminoso di cui è protagonista la Bianca Vergine. Ogni cosa assume diverso significato a seconda della cultura da cui la si analizzi, esiste infatti "un' altra Fatima" e un altro "miracolo luminoso": "Fatima la Luminosa", quarta e ultima figlia di Maometto, Profeta dell' Islam, unica a garantirgli una discendenza e "madre" della corrente degli Sciiti. Secondo la tradizione, gelosa del marito e della sua concubina, avrebbe bollito la sua mano per errore senza percepire dolore. La sua mano è ricorrente tuttora nella simbologia islamica che la rappresenta con un occhio (di Allah) al centro e le dita aperte che simboleggiano i cinque pilastri dell' Islam. "Fatima" è per noi il simbolo di molte cose. "Fatima" è il volto coperto e anonimo di migliaia di donne nel mondo, è la loro voce che urla vittima della violenza e della sottomissione, è il loro corpo che si dimena per sfuggire allo stupro. "Fatima" è il nome di tutte quelle vittime "giustificate" dalla religione e dall'odio. Forse il vero miracolo lo stanno aspettando tutti... "Fatima" libera. Ma "Fatima" è anche madre stessa della religione, costretta a concepire e generare il terribile mostro. Questo concetto è bene rappresentato dalla copertina dell' album, una madonna nera, che tra le macerie del mondo, porta in grembo il proprio figlio. Questo "seme dell' odio" è racchiuso in quella che sembra essere un' urna, o ancor meglio un vaso di Pandora... Tutto l'album è quindi costruito su questo dualismo cristiano/mussulmano. Il tema lirico e musicale si adattano a vicenda e ognuna delle diverse influenze musicali trova il proprio spazio in modo naturale. Lo abbiamo accompagnato da un artwork "a tema" molto provocatorio e un primo videoclip ufficiale, dove interpretiamo la parte dei veri cattivi, ovvero una congrega ecclesiastica che ordisce trame sconcertanti e ambigue che fanno da sfondo alle apparizioni mariane di inizio secolo. Una sorta di storia nella storia.


Secondo voi quanto è difficile trovare sostegno da parte di una casa discografica? Soprattutto quando si emerge?
Al giorno d'oggi il mercato discografico è sprofondato in una crisi dalla quale difficilmente riuscirà a emergere nuovamente. Le etichette discografiche non offrono molto sostegno se non promozionale e le band sono abbandonate alle loro stesse capacità. Spesso chi ha un buon prodotto non ha i mezzi per promuoverlo, mentre chi ha i mezzi economici per farlo promuove un prodotto scadente. La meritocrazia non esiste più e tutto ruota attorno al denaro. Diciamo che è un sistema molto simile a quello della politica italiana, prostituzione, tangentopoli e mafia.


Chi, secondo la vostra opinione, non vede di buon occhio il metal nostrano e cerca in qualche modo di mettergli i bastoni tra le ruote?
Nessuno. Probabilmente sono le band stesse, cadute nel circolo vizioso della sottomissione e del terrore che questo sistema ha creato...Non si può accusare nessuno direttamente e non sarebbe giusto per tutte quelle band che lavorano ancora con il cuore e si meriterebbero un minimo di riconoscimento. Ci sono inoltre un' infinità di fattori che negli ultimi anni hanno contribuito a distruggere la scena, dalle booking agency che si nutrono del "sangue dell' underground", alla crisi economica che ha colpito ogni settore. La situazione è seria.

Quali sono i gruppi che più vi hanno influenzato? In che modo?
Ognuno di noi porta nella band le proprie influenze personali, che esattamente come le nostre diverse personalità si mischiano e creano la base su cui lavoriamo assieme. Proprio per questo motivo non posso darti una riposta precisa, ma credo sia abbastanza corretto dire che la nostra influenza comune derivi dagli anni 90', un decennio fondamentale. Per il resto i nostri ascolti variano moltissimo, hard rock, black metal, hardcore, colonne sonore, la lista sarebbe infinita!


Com’è nata la passione per il vostro strumento? Perché avete scelto proprio quello?
Penso che ognuno trovi il proprio strumento in modo istintivo e spinto da una attrazione che va al di là di ogni logica. Una sorta di "colpo di fulmine", un sentimento differente dall' amore, che invece molto spesso tradisce le nostre aspettative seppur coltivato e protetto. Molto spesso non siamo noi a scegliere lo strumento, ma è lo strumento a scegliere noi, a farsi notare, come quella ragazza dell' ultimo banco di cui si ignorava l'esistenza e di cui ci si accorge solamente il primo giorno alle scuole elementari...con la differenza che guardandola oggi la si troverebbe irriconoscibile...mentre il tuo strumento lo riconosci fino al giorno della tua morte e anche al buio. In fondo lo scopo è sempre lo stesso, esprimerci, e il mezzo è solo un dettaglio di gusto personale.


Suonate altri strumenti? O vorreste imparare a suonare altri strumenti?
Sicuramente ognuno di noi prova interesse per altri tipi di strumenti e soprattutto altri generi musicali. Personalmente mi è capitato con il pianoforte, verso il quale ho sentito di recente una forte attrazione. Più che imparare a suonarlo mi concedo solo qualche momento di piacevole solitudine e distrazione.


Il live che più vi ha emozionato.
Un nostro live? Sicuramente nell'ambito di qualche festival oppure durante un tour all' estero. La stanchezza accumulata durante il viaggio svanisce sempre quando la prima nota dell' intro ci introduce al palco. Ci emozioniamo sempre quando ricordiamo assieme le esperienze passate, come il primo tour che ci ha portato in Russia e ci ha fatto conoscere una differente realtà musicale e umana.


Secondo voi, oggi il Rock/Metal come viene visto dalle altre persone?
Ognuno trova il proprio modo di esprimersi...Purtroppo questo implica spesso la chiusura totale verso altre realtà. Ognuno si preoccupa solo di dimostrare agli altri quanto superiore sia la propria passione senza nemmeno concedere una possibilità a se stesso di apprezzare qualcosa che non proviene dal proprio ristretto ambiente. Il vero errore è l'intolleranza a priori.


Secondo voi il metal emergente italiano ha più successo fuori dai confini italiani? Se sì, perché?
Si certo, non credo ci sia un particolare motivo se non: nemo propheta in patria! E aggiungerei: "dura lex sed lex"...

 

Vi ringrazio di cuore per la partecipazione. Siete stati gentilissimi. ^_^

Grazie a te!
F. Riul Doamnei

PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/pages/RIUL-DOAMNEI/59023913710

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